Cos'è Antigone

Antigone, associazione “per i diritti e le garanzie nel sistema penale”, è nata alla fine degli anni ottanta nel solco della omonima rivista che aveva come oggetto la critica alla cultura dell'emergenza come forma di governo, anche in ambito penale, ed al nascente populismo penale. Promossa, tra gli altri, da Massimo Cacciari, Stefano Rodotà e Rossana Rossanda. E’ un’associazione politico-culturale a cui aderiscono prevalentemente magistrati, operatori penitenziari, studiosi, parlamentari, insegnanti e cittadini che a diverso titolo si interessano di giustizia penale.

In particolare Antigone promuove elaborazioni e dibattiti sul modello di legalità penale e processuale del nostro Paese e sulla sua evoluzione; raccoglie e divulga informazioni sulla realtà carceraria, sia come lettura costante del rapporto tra norma e attuazione, sia come base informativa per la sensibilizzazione sociale al problema del carcere anche attraverso l'Osservatorio nazionale sull'esecuzione penale e le condizioni di detenzione; cura la predisposizione di proposte di legge e la definizione di eventuali linee emendative di proposte in corso di approvazione; promuove campagne di informazione e di sensibilizzazione su temi o aspetti particolari, comunque attinenti all’innalzamento del modello di civiltà giuridica del nostro Paese, anche attraverso la pubblicazione  del quadrimestrale Antigone.

Sin dal 1992 Antigone è impegnata nella campagna "Mai dire mai" per l'abolizione dell'ergastolo.

Nel corso del 1996 Antigone ha promosso e patrocinato i ricorsi contro l’estradizione di Pietro Venezia negli Usa, ricorsi dai quali è scaturita la sentenza costituzionale che vieta l’estradizione verso Paesi e per reati per i quali sia prevista la pena di morte.

A partire dalla fine degli anni ’90 Antigone è stata la prima realtà in Italia ad avanzare la proposta di istituire la figura di un Ombudsman nazionale per la tutela dei diritti delle persone private della libertà e a sostenere e promuovere numerosi tentativi legislativi per la sua istituzione.

Riferimento nazionale per il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT), l'associazione sviluppa la propria elaborazione in un continuo confronto con la realtà degli altri Paesi europei e corrisponde, tra le altre, con la sezione inglese di Amnesty international, con l'Association pour la prévention de la torture di Ginevra, con l'Asociación contra la cultura punitiva y de exclusión social di Barcellona.

Nel 2000 l’associazione Antigone si è costituita parte civile nel processo per la morte di Giuliano Costantini mentre era detenuto presso il carcere di Marino del Tronto; nel settembre 2011 nel processo a carico di cinque agenti penitenziari accusati di aver maltrattato due detenuti mentre erano ristretti presso il carcere di Asti; a luglio 2012 nel processo a carico di quattro agenti accusati di maltrattamenti nei confronti di cinque detenuti ristretti nel carcere di Firenze Sollicciano (processo terminato, in primo grado, con la condanna di 3 degli agenti coinvolti con pene da otto mesi a un anno e sei mesi di reclusione e al risarcimento dei danni in favore delle parti civili).

A partire dalla condanna dell’Italia da parte della Corte europea dei diritti umani del luglio 2009 per “sovraffollamento carcerario” Antigone ha presentato 170 ricorsi alla Cedu e ne ha supervisionato altri 230 presentati direttamente dai detenuti.

Dal 2010 Antigone cura la trasmissione radiofonica Jailhouse rock. Suoni, suonatori e suonati dal mondo delle prigioni in onda settimanalmente su Radio Popolare e da quest’anno su Radio Articolo 1, dove storie di musica e di carcere si incrociano tra di loro. All’interno della trasmissione va in onda il Grc, il primo giornale radio dal carcere interamente realizzato da detenuti e realizzato nelle redazioni create ad hoc nel carcere romano di Rebibbia Nuovo Complesso e in quello milanese di Bollate. La collaborazione con Jailhouse rock ha portato le band di Bollate a uscire più volte dall’istituto di pena, partecipando a festival e concerti.

Nel 2010 Antigone ha seguito e sostenuto la richiesta di apertura delle indagini per la morte di Carmelo Castro, avvenuta nella Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza il 28 marzo 2009. Tale riapertura è stata poi disposta dalla Procura di Catania a gennaio 2011.

Nel 2011 insieme ad altra sigle ha elaborato un disegno di legge contro il sovraffollamento depositato al Senato col n. 2915.

Nel 2011 Antigone ha presentato un esposto alla Procura di Como perché fossero chiariti alcuni punti riguardanti i corsi istituiti nell’anno precedente all’interno della Casa Circondariale di Como afferenti ad un progetto della Regione Lombardia.

A maggio 2012 Antigone ha promosso la campagna di sensibilizzazione per l’introduzione del reato di tortura nel codice penale italiana “Chiamiamola tortura”.

Nel 2012 Antigone ha ottenuto l’autorizzazione, insieme al service giornalistico multimediale Next New Media, ad entrare in 25 Istituti di pena italiani, scelti tra i più rappresentativi del panorama carcerario nazionale, con le video camere realizzando il primo webdoc d’inchiesta sul sistema penitenziario italiano, Inside carceri. Il documentario web, che si compone di 32 video, 2 audiogallery, 3 infografiche, 177 immagini e oltre 20 schede di testo, è online sul sito www.insidecarceri.com e tutti i suoi contenuti sono scaricabili gratuitamente. Nel 2013 il webdoc Inside carceri ha vinto il premio per il miglior soggetto-sceneggiatura-storia originale al Festival dell'Immaginario di Perugia.

Nel 2013 Antigone ha collaborazione alla realizzazione del radio reportage in 5 puntate Senza via d'uscita, viaggio negli opg andato in onda nel contenitore di Radio 3 Tre Soldi.

Nel 2013 Antigone ha coordinato a livello nazionale la Campagna per tre proposte di legge di iniziativa popolare “Tre leggi per la giustizia e i diritti: tortura, carcere e droga” promossa da altre venti associazioni, tra le quali l’Arci, la Cgil, Cgil-Fp, Unione delle Camere penali italiane, Cir, Cnca, Gruppo Abele, Libertà e Giustizia, Forum droghe (depositate alla Camera dei deputati, XVII Legislatura con i numeri atto camera 1799, 1800, 1801, 1802).

Da febbraio 2014 Antigone aderisce alla European liberties platform (ELP) (liberties.eu).

Nel 2013 Antigone ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Siracusa perché facesse luce sulla morte di Alfredo Liotta avvenuta il 26 luglio 2012 in una cella della Casa Circondariale di Siracusa.

Grazie all’attenta analisi condotta dall’Osservatorio di Antigone si è arrivati a denunciare come la capienza regolamentare dichiarata dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria fosse sovrastimata di quasi 10.000 posti letto, dato confermato pubblicamente ad ottobre 2013 dallo stesso Ministro della giustizia in un intervento ad un Convegno all’Università di Roma Tre.

Nel 2014 abbiamo rilanciato la campagna "Chiamiamola Tortura" per l'inserimento del reato di tortura nel codice penale. Con una petizione rivolta a Governo e Parlamento abbiamo raccolto 55.000 firme e, nel luglio 2017,anche grazie alla nostra iniziativa la tortura in Italia è diventata reato. 

Nel 2018 abbiamo promosso una campagna contro la proposta di legge per allargare le maglie della legittima difesa da parte di chi sosteneva che la difesa è sempre legittima, senza considerare il rischio reale e, quindi, la proporziomalità della risposta. Raccolgiemmo, con una petizione, circa 35.000 firme che consegnano all'allora Presidente della Commissione Giustizia della Cera dei Deputati. 

L’associazione Antigone Onlus sviluppa la propria azione attraverso la propria sede centrale in Roma e anche grazie a una rete nazionale di sedi regionali dell’associazione; le attività dell’associazione sono rivolte anche all’esterno dei confini nazionali attraverso una rete europea di partner qualificati. Le diverse attività dell’Associazione si esplicano anche grazie all’Osservatorio sulle condizioni di detenzione in Italia, l’Osservatorio Europeo delle condizioni di detenzione, il Centro europeo di studi, formazione, documentazione e ricerca sul diritto penale e l’esclusione sociale, l’Ufficio del Difensore civico delle persone private della libertà.