5-03837 Valpiana: Ricovero di minori in una
sezione dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere
VALPIANA. -
Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
nel luglio 2004, sulla base di una convenzione tra il Ministero della Giustizia
e la ASL di Mantova, che gestisce l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di
Castiglione delle Stiviere, si è istituito, all'interno dell'OPG stesso, una
sezione per accogliere minori autori di reato e di difficile gestione in
istituti minorili o in comunità. Per fare spazio a questa comunità è stata
ricavata un'area all'interno della sezione femminile con particolari difficoltà
perché i minori non possono avere contatti con gli adulti;
fino al dicembre 2004 sono stati inviati a questa comunità otto minori,
prevalentemente di origine extracomunitaria;
la normativa non consente che minori vengano ricoverati in ospedali psichiatrici
giudiziari -:
se non
ritenga che dei minori, pur autori di reati e di difficile gestione, abbiano
necessità di essere sostenuti e
recuperati all'interno di strutture diverse e
quali siano gli obiettivi diagnostici e trattamentali e la durata di questa
struttura.
(5-03837)
Tiziana VALPIANA
(RC) illustra l'interrogazione in titolo, ricordando che a luglio 2004 è stata
stipulata tra il Ministero della giustizia e la ASL di Mantova che gestisce
l'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere una
convenzione per l'istituzione all'interno dell'ospedale stesso di una sezione
minorile. Alla sezione sarebbero stati inviati, fino a dicembre 2004, otto
minorenni di origine prevalentemente extracomunitaria e con problemi di
tossicodipendenza. Chiede pertanto al Governo un chiarimento al riguardo.
Il sottosegretario Cesare CURSI risponde
all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato
(vedi allegato 8).
5-03837 Valpiana: Ricovero di minori in una
sezione dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere
TESTO DELLA
RISPOSTA
Sulla base degli elementi forniti dal
competente Ministero della Giustizia, si rende noto che il collocamento in
comunità specialistiche, in grado di accogliere minori particolarmente
difficili, soggetti a misure penali, deve tendere ad evitare processi di
etichettamento, consentendo piuttosto il recupero del soggetto attraverso
processi di socializzazione.
A seguito di una valutazione mirata a individuare le strutture in grado di
garantire tale priorità, il citato Ministero ha definito le metodologie
operative più adeguate a trattare questa tipologia di utenza, contemperando le
esigenze di sicurezza e di contenimento con percorsi e progettualità specifiche.
Il Dipartimento Giustizia Minorile, per effetto anche dell'aumento del numero di
minori, sottoposti a provvedimento penale e portatori di disturbi
psicopatologici, ha stipulato una convenzione, con un ambito di applicabilità a
livello nazionale, con l'Azienda Ospedaliera «Carlo Poma» di Mantova, per
l'istituzione di una Comunità psichiatrica protetta con sede a Castiglione delle
Stiviere.
La Comunità, entrata in funzione il 1o luglio 2004, è destinata ad
accogliere da un numero minimo di cinque fino ad un massimo di dieci minori o
giovani adulti infraventunenni di sesso maschile, ai sensi dell'articolo 24 del
decreto-legislativo 28 luglio 1989, n. 272, «Norme di attuazione, di
coordinamento e transitorie del decreto del Presidente della Repubblica 22
settembre 1988, n. 448», sottoposti a procedimento penale, provenienti dai
diversi distretti del territorio nazionale.
La Comunità protetta, rivolta esclusivamente ad una tipologia di utenza con
accertati e rilevanti disturbi psicopatologici, tali da richiedere un intervento
specialistico di tipo prevalentemente sanitario, sino ad oggi ha accolto
complessivamente otto minori che, da un punto di vista diagnostico, hanno
riscontrato disturbi della personalità di tipo borderline (due minori), disturbi
di grave condotta (due, di cui uno associato a ritardo mentale), disturbo
antisociale (uno) e schizofrenico (uno), nonché portatori di disturbo di
personalità paranoidea (uno) e un minore con diagnosi da definire.
La struttura è collocata in un'ala del tutto separata dal Contesto degli
internati nell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG), garantendo, così, la non
commistione con gli adulti per tutte le fasi del processo terapeutico
(dall'osservazione della personalità alla formulazione diagnostica di percorsi
riabilitativi, dalla gestione delle acuzie psicopatologie e relative alterazioni
comportamentali allo svolgimento dei bisogni primari, come la cura dell'igiene
personale, l'alimentazione, il riposo).
Per le attività trattamentali viene condivisa parte dei programmi formativi,
educazionali, riabilitativi e ricreativi, già realizzati per i pazienti
dell'OPG. La circolazione negli spazi comuni e la partecipazione alle attività è
assicurata da personale altamente qualificato, con l'impiego di operatori di
tipo educativo-professionale ed infermieristico, esperto nell'area della
riabilitazione psico-sociale, psichiatrico, psicologico e dell'assistenza
sociale (è presente il mediatore culturale in caso di utenza straniera), con il
compito di presiedere alle regole della convivenza comunitaria. Il Ministero
della Giustizia ha confermato che, in attesa di avere da parte degli enti
territoriali, istituzionalmente competenti in materia, l'opportunità di
strutture specialistiche mirate al bisogno dei minori del circuito penale
portatori di sofferenza psichica, viene assicurata una gestione di massima
garanzia per la sicurezza degli stessi minori e per il trattamento terapeutico
di ognuno di essi.
È stato, inoltre, segnalato che il Dipartimento citato, in vista del rinnovo
della stipula della convenzione con l'Azienda Ospedaliera, intende coinvolgere
la Regione Lombardia per avviare uno specifico progetto di Comunità, ritenendo
che gli interventi necessari nei confronti di un tale tipo di utenza siano, non
solo di tipo penale, ma soprattutto di interesse sanitario.
Tiziana VALPIANA (RC),
replicando, ringrazia il sottosegretario per la risposta fornita, puntuale e
precisa come di consueto, ma non può dichiararsi soddisfatta, dal momento che il
Governo conferma la notizia dell'istituzione della sezione minorile all'interno
dell'ospedale psichiatrico giudiziario. Una tale soluzione è inaccettabile e
indegna di un paese civile, che non può recludere minori in un ospedale
psichiatrico giudiziario. Si tratta di una collocazione assolutamente inadatta
ai minori e tale da precludere ogni speranza di recupero e reinserimento
sociale, considerato che i minori, anche quando autori di reato e di difficile
gestione, hanno bisogno di essere sostenuti all'interno di strutture adeguate a
tale finalità. Annuncia quindi che, insieme alla collega Bolognesi, che non ha
potuto sottoscrivere l'interrogazione in titolo per ragioni procedurali ma che
condivide la sua posizione, si adopererà in ogni sede, a cominciare da quella
della Commissione per l'infanzia, affinché le ragioni del recupero e del
reinserimento sociale dei minori autori di reati siano tutelate anche nei
confronti delle esigenze dell'amministrazione alla giustizia.
COMUNICATO
STAMPA
VALPIANA (PRC):
INCONCEPIBILE LA RECLUSIONE DI MINORI IN OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI
“Nonostante le rassicurazioni del Ministero
della salute non si può pensare che la reclusione all’interno di ospedali
psichiatrici giudiziari sia una valida soluzione al problema dei minori
sottoposti a provvedimento penale e portatori di disturbi del comportamento. –
lo dichiara Tiziana Valpiana, capogruppo di Rifondazione Comunista in
Commissione Affari Sociali alla Camera e nella Commissione bicamerale per
l’infanzia, dopo la risposta all’interrogazione posta al Ministro della salute,
in merito alla presenza di minori nell’OPG di Castiglione delle Siviere. - Nel
luglio 2004, sulla base di una convenzione tra il Ministero della Giustizia e la
ASL di Mantova, che gestisce l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario, si è
istituito, all'interno dell'OPG stesso, una sezione per accogliere minori autori
di reato e di difficile gestione in istituti minorili o in comunità. Per fare
spazio a questa comunità, che fino al dicembre 2004 contava la presenza di otto
minori, prevalentemente di origine extracomunitaria – spiega Valpiana - è stata
ricavata un'area all'interno della sezione femminile con particolari difficoltà
perché i minori non possono avere contatti con gli adulti. È pericoloso che,
viste le spinte giustizialiste del governo e del Ministro Castelli, il Ministero
della Salute possa essere sottoposto alle pressioni securitarie del Ministero
della Giustizia, e – conclude Valpiana - è inconcepibile che, invece di pensare
a strutture di recupero la soluzione trovata sia la reclusione all’interno di
ospedali psichiatrici giudiziari, in netta violazione della normativa che non
consente il ricovero dei minori in queste strutture.”
Roma, 20 gennaio 2005 |