In nome del popolo italiano

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Cronaca giudiziaria

In nome del popolo italiano

Casi noti e meno noti della cronaca giudiziaria italiana relativi a carceri, OPG (oggi Rems), ma anche questure, commissariati e stazioni dei carabinieri

Igiea Lanza di Scalea

“anomalia italiana”

Non è uno studio sui recenti episodi sismici, né sui tassi di inflazione, tantomeno un nuovo documentario sulle mafie. Anomalia italiana è il dossier di “malapolizia” presentato a Bruxelles nel marzo 2016 in occasione della giornata internazionale contro la violenza poliziesca. Il fascicolo tratta degli abusi in divisa, Cucchi, Mastrogiovanni, Ferrulli ed altri ancora: in alcuni casi vere e proprie torture, anche se tali - a rigor di codice penale -, non potremmo chiamarle. Sono tante le storie di quelle persone che, in stato di privazione della libertà personale, sono rimaste vittima di abusi e talvolta, di torture. Sono tante le storie di autolesionismo, le storie di aggressioni in danno agli operatori penitenziari, in maggioranza poliziotti, le manifestazioni di criticità e, parallelamente, le proteste da parte delle organizzazioni sindacali.

Il quadro delle nostre strutture penitenziarie è presto dipinto: forti carenze di organico, forti carenze strutturali. Alcuni detenuti di Poggioreale scrivono a Repubblica “giusto scontare la pena ma viviamo con insetti e topi in 12 in cella”1.

il sovraffollamento carcerario aiuta a capire la crisi che stiamo attraversando

Il sovraffollamento carcerario2 correlato alla fatiscenza delle strutture, al deficit di organico e alla mancanza di risorse in generale nonché ad un movente di natura psicologica individuabile in uno stress derivante dal lavorare in condizioni inumane, aiuta a capire la crisi che stiamo attraversando. Crisi resa manifesta nell’aumento dei fenomeni di violenza auto ed etero diretta e soprattutto, nell’aumento dei casi di viva brutalità.

Carceri, Ospedali psichiatrici giudiziari (Rems): nuovi casi aggiornati a febbraio 2017

ascoli piceno Si indaga circa episodi di presunte violenze in danno ai detenuti da parte degli agenti della polizia penitenziaria. I fatti risalirebbero al 2017.

genova Ferdinando Boccia, 36 anni, racconta di essere stato picchiato da 3 agenti. I fatti risalirebbero al mese di aprile 2015. Il referto ospedaliero rileva “contusione cranica, escoriazioni ed ecchimosi al volto, al braccio, all’addome (…)”. La procura ha concluso la fase preliminare inviando 11 avvisi di garanzia: 6 agenti di polizia penitenziaria e 5 medici che avrebbero omesso di denunciare il pestaggio del detenuto.

ivrea (to) Il Dap vieta l’utilizzo delle “celle lisce” e apre un procedimento disciplinare contro la direttrice. La segnalazione proveniva da una lettera di Matteo Palo, che raccontava episodi di violenza inaudita e descrivendo l’esistenza delle celle in questione. I fatti risalirebbero all’ottobre 2016: una “protesta stroncata con un pestaggio ai limiti della sopportazione”. Dopo la segnalazione anche il Garante nazionale aveva effettuato una visita ispettiva e Antigone si è rivolta alla procura sollecitando con un esposto l’apertura di un’indagine.

lecce Riesumato il cadavere di Antonio Fiorliso, il ragazzo deceduto in circostanze sospette. I fatti risalgono al 2015. Si attendono i responsi dell’ispezione cadaverica. La madre della vittima sospetta che a monte vi sia un episodio di pestaggio letale.

palermo “Mi sbattono contro il cancello in ferro (..) trascinandomi come un sacco facendomi sbattere contro spigoli e sporgenze. Temo per la mia incolumità”, racconta Aldo Cucè in una lettera indirizzata al padre. I fatti risalgono al 2017. Si attendono ulteriori riscontri.

parma “Hanno indossato un paio di guanti neri e hanno iniziato a picchiarmi violentemente sferrandomi pugni alla testa, al volto e calci alla schiena”, racconta un ex detenuto del carcere di Parma. I fatti risalirebbero all’ottobre 2015. Due agenti di polizia penitenziaria sono indagati per abusi in danno a un detenuto, entrato in carcere per reati pedopornografici. Dalla ricostruzione dei fatti sembrerebbe che la natura del reato abbia agito da fattore scatenante poiché durante il pestaggio entrambi continuavano a chiamarlo “bastardo, porco” (racconta l’ex detenuto). Uno dei 2 agenti è stato sospeso dal servizio per un anno.

salerno Alessandro Landi viene trovato morto nella sua cella nella notte a cavallo tra Natale e Santo Stefano. La moglie nel rilevare “macchie di sangue, ecchimosi visibili al collo e al torace”, rifiuta l’ipotesi della morte per cause naturali, ipotizzando un pestaggio. I fatti risalirebbero al maggio 2016.

roma. regina coeli Aperte le indagini per la morte sospetta di Valerio Guerrieri, morto suicida nella sua cella, nonostante presentasse una patologia psichiatrica conclamata che richiedeva cure adeguate. Antigone ha denunciato pubblicamente le anomalie della vicenda, attraverso la pubblicazione dell’ultima lettera di Valerio inviata al fratello.

pordenone Si riaprono le indagini, anche grazie all’esposto scritto da Antigone, sulla morte di Stefano Borriello nell’agosto 2015 per una banale polmonite. Sotto accusa in particolare l’operato dei medici del carcere.

Carceri, Ospedali psichiatrici giudiziari (Rems): stato dei casi pendenti aggiornati a febbraio 2017

asti Riconosciuti colpevoli del pestaggio di Mohammed Carlos Gola i due agenti di polizia penitenziaria condannati ad 1 anno (pena sospesa) e a 5mila € di indennizzo. I fatti risalgono al 2010.

asti Lo Stato italiano ha proposto una composizione amichevole ai due detenuti rivoltisi alla C.E.D.U. (dopo che era stato dichiarato ammissibile il ricorso de quo), offrendo 45mila € ciascuno. I fatti risalgono al dicembre 2004 quando le due vittime, poste in isolamento, venivano torturate sia psicologicamente che fisicamente. Nel 2012 la Corte di Cassazione decretava la fine della vicenda processuale specificando che, non contemplando il nostro Codice penale il reato di tortura, e dovendo procedere per reati minori, questi erano successivamente prescritti. La sentenza della C.E.D.U. è attesa a breve. Nel processo di primi grado Antigone si era costituita parte civile.

aversa Inizia il processo a carico dell’ex direttore sanitario e 16 medici con accuse di sequestro di persona e maltrattamenti ai danni di 27 ex internati nella struttura. I fatti risalgono al periodo tra il 2006 ed il 2011.

bari richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Carlo Saturno, il ragazzo trovato impiccato nella cella di contenzione ove era stato rinchiuso a seguito di una colluttazione con un agente di polizia penitenziaria. Era il 2011. Il ragazzo nel 2010 aveva testimoniato in un processo penale a carico di alcuni agenti imputati di lesioni e reati analoghi, aveva finanche denunciato le vessazioni da lui stesso subite.

campobasso Cinque poliziotti penitenziari sono indagati per il decesso di Carlo Sticca, detenuto morto all’ospedale Cardarelli di Campobasso. I fatti risalgono al 2014. Secondo le risultanze autoptiche il corpo della vittima riportava segni di lesioni recenti alla data del decesso.

livorno Si attende la decisione sulla richiesta di archiviazione nei confronti dei 3 medici indagati per il decesso di Marcello Lonzi. Le precedenti indagini (2004-2010) avevano portato ad una doppia archiviazione imputando il decesso a “cause naturali”. Secondo le diverse fonti Lonzi sarebbe caduto dal letto, avrebbe avuto un infarto, sarebbe morto per cause naturali. Ad oggi non è dato conoscere né la criminodinamica né la criminogenetica atta a descrivere l’origine dei due fori rinvenuti sulla testa della vittima così come la mandibola fratturata, concesso che la caduta dal letto potrebbe spiegare i denti rotti o al massimo, la frattura del costato e/o, data la robustezza del Lonzi, la frattura del polso sinistro.

lucera Si attende per ottobre 2017 la sentenza di primo grado sul caso di Giuseppe Rotundo, morto a seguito delle violenze subite. Sono imputati quattro agenti di polizia penitenziaria, accusati di lesioni aggravate. Durante il dibattimento sono state ascoltate in qualità di testimoni la psicologa e un’educatrice del carcere che hanno descritto nei dettagli il clima molto teso all’interno del carcere.

milano Parte il processo di appello a carico di Alberto Barin, il cappellano di San Vittore condannato in I grado per lo stupro di 4 detenuti. I fatti risalgono al 2012. Secondo le ricostruzioni, il religioso avrebbe offerto ai detenuti beni di ordinaria necessità in cambio di prestazioni sessuali.

modica È Stato riammesso in servizio l’agente di polizia penitenziaria presunto correo, insieme ad un collega, di violenza sessuale aggravata in danno a detenuti. I fatti risalirebbero al periodo di tempo tra il 2012 ed il 2014.

napoli Richiesta di archiviazione per il caso Perna. I fatti risalgono al novembre 2013. Secondo la Procura la morte sarebbe da imputare ad un attacco ischemico: Federico, tossicodipendente era stato trasferito nel carcere di Poggioreale, nonostante lo stato di incompatibilità detentiva diagnosticata dal responsabile del carcere di Velletri, ove era precedentemente ristretto.

napoli Così Ioia ex detenuto “ci venivano a prendere di notte, ci chiudevano lì e in quattro ci riempivano di botte. Poi minacciavano: se avessimo spifferato la cosa ci avrebbero ammazzato. Era un modo per punire le piccole disobbedienze”. Con queste parole Ioia descrive gli abusi subiti all’interno della “Cella 0”, un loculo di 6 mq circa, privo di arredo, in cui i detenuti venivano portati per essere malmenati. Ad oggi, a seguito della segnalazione di altri 6 detenuti, sono 23 gli indagati (22 agenti ed 1 medico) per abusi risalenti al periodo 2012-2014.

palermo Assolto in appello Amadou Abiyara, il detenuto condannato a 8 mesi per aver aggredito gli agenti penitenziari dopo che questi lo avevano legato al letto di contenzione per 24 ore. I fatti risalgono al 2008. Il processo avviato contro il detenuto evolve “al contrario”, in quanto le toghe palermitane oltre ad assolvere l’Abiyara, lo definiscono vittima di torture, descrivendo il comportamento dei poliziotti penitenziari “inumano, una forma di tortura e nella violazione dei diritti costituzionali”.

parma Archiviate le denunce di Rashid Assarag contro un gruppo di agenti che lo avrebbe picchiato nel mentre questi era in isolamento. Il processo era stato avviato in seguito ad una serie di registrazioni fornite dal detenuto e risalenti al periodo tra il 2010-2011 in cui si smascherava un giro routinario di violenza intramoenia in danno a vari detenuti (Assarag compreso). “Comandiamo noi, né avvocati, né giudici. Nelle denunce puoi scrivere quello che vuoi, dipende poi cosa scrivo io”, parole che svelano un giro di violenza alla base del vissuto detentivo facente leva sulla supremazia dei ruoli rivestiti. L’archiviazione trova la principale motivazione nel fatto “le stesse (registrazioni) non consentono di collocare nel tempo gli episodi che ne sono oggetto. Le registrazioni, inoltre, sono di non facile e sicura interpretazione essendo state estrapolate da dialoghi intervenuti tra il detenuto e persone non individuate”.

perugia Confermata la condanna di Gianluca Cantoro, l’agente di polizia penitenziaria processato per la morte di Aldo Bianzino. I fatti risalgono al 2007. “Il Bianzino” – si legge nelle motivazioni alla sentenza – “si sarebbe sentito male poco dopo la mezzanotte e avrebbe suonato il campanello per attirare l’attenzione del Cantoro, che però non ha avvertito il medico; e la malattia sarebbe progredita nella notte; il decesso sarebbe avvenuto poche ore dopo”.

reggio emilia Chiesta la condanna dei 9 agenti di polizia penitenziaria presumibilmente correi del pestaggio di Guram Shatirishvilli. I fatti risalirebbero al 2012: secondo l’accusa il ragazzo sarebbe stato aggredito almeno 3 volte nel corso del suo percorso detentivo.

reggio emilia Archiviato il processo a carico di 14 agenti di polizia penitenziaria per abusi in danno a 4 fratelli tunisini.

sassari Continua la vicenda processuale legata al decesso di Erittu. I fatti risalgono al novembre 2007, quando il detenuto veniva trovato impiccato con al collo un lembo di coperta non agganciata ad alcun appiglio fisso (quantunque poggiata alla spalliera del letto), che il dibattimento accertò non provenire dalla cella. Il processo in primo grado si era concluso con l’assoluzione di tutti gli imputati e con l’imputazione della morte a suicidio.

siracusa Nove rinvii a giudizio per la morte di Alfredo Liotta: il direttore sanitario del carcere in cui era ristretto, 7 medici ed il perito della CAA di Catania. I fatti risalgono al 2012. L’uomo è morto per un “collasso cardiocircolatorio causato da evento emorragico innestato in una grave condizione anoressica”. Secondo il difensore Civico di Antigone, che acquisì tutte le carte sullo stato del detenuto, la colpa del personale medico e infermieristico consisterebbe nel non aver saputo individuare e comprendere i sintomi né il decorso clinico del Liotta e che tali carenze conoscitive ne avrebbero determinato il decesso. Il 6 aprile anno corrente si è tenuta l’udienza preliminare in cui Antigone ha presentato la richiesta di costituirsi parte civile.

torino Indagati 3 agenti della municipale ed 1 psichiatra per il decesso di Andrea Soldi avvenuto nel corso di un Tso per “una morte asfittica da strangolamento atipico provocata da asfissia da compressione, ostruzione delle alte vie aeree”. Bloccato e ammanettato a faccia in giù, Soldi avrebbe subito una tale pressione toracica da non sopravvivere al breve tragitto.

vallo della lucania Diciassette condanne in appello per il decesso di Franco Mastrogiovanni, avvenuto nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Vallo della Lucania (Sa). I fatti risalgono al 2009, quando il Mastrogiovanni veniva legato al letto di contenzione e ivi lasciato per 88 ore senza nessun intervento, né cibo, né acqua, né altro.

vicenza Inizia il processo contro 4 agenti della Polizia penitenziaria per abuso di autorità in danno a detenuti. I fatti risalirebbero al 2012.

Questure, commissariati, stazioni dei carabinieri: nuovi casi aggiornati a febbraio 2017

caserta Un agente di polizia penitenziaria, reo confesso, ha ucciso 4 persone. I fatti risalgono al mese di luglio 2015 quando l’uomo, uscito per recarsi al bar, a causa di un furgone mal parcheggiato, estraeva la pistola di servizio sparando sui vicini di casa e uccidendo moglie, figlio padre e il collega commerciante, proprietario di quel veicolo, oggetto della sua folle rabbia.

padova Si indaga sul decesso di Mauro Guerra, raggiunto da un proiettile nell’atto di fuggire da un Tso. I fatti risalgono al luglio 2015.

roma Si indaga sulla morte di Joseph Omosaiye, avvenuta nel corso di un arresto. I fatti risalgono al giugno 2015. Secondo i racconti di una testimone “l’uomo di colore era a pancia in giù con le mani dietro la schiena. Un uomo gli teneva il suo piede sulla schiena... gridava muoio, muoio, muoio”.

treviso Parte l’inchiesta per il decesso di un uomo camerunense su cui sarebbe stata disposta l’autopsia, poiché, secondo le fonti, si sarebbe accasciato esanime nel corso di un arresto ad opera della polizia a Conegliano. I fatti risalgono al giugno 2016.

varese Si indaga sulla morte di William Trunfio, evaso dalla casa di lavoro di Castelfranco Emilia (Mo). L’uomo, dopo aver rubato una macchina e rapinato 2 ragazze, nell’atto di fuggire dai carabinieri, investiva un militare, provocando così la reazione del collega che lo raggiungeva con un colpo di arma da fuoco, procurandone la morte.

Questure, commissariati, stazioni dei carabinieri: stato dei casi pendenti aggiornati a febbraio 2017

ferrara Sentenza choc della Corte dei Conti che annulla quasi interamente la richiesta di risarcimento gravante sui 4 poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi. I fatti risalgono al 2005. Nel febbraio 2014 gli agenti vengono condannati per omicidio colposo, sospesi, sentenziati ad un risarcimento pari a 1 milione e 870 mila €. Nel marzo 2015 il risarcimento viene ridimensionato a 560 mila €. Entrambi i legali individuano parte della responsabilità in capo al Ministero “in tema di mancata preparazione, organizzazione e formazione degli agenti” e in particolare nella manualistica legata alle tecniche di ammanettamento a terra. Nell’ultima sentenza, il titolo del risarcimento viene portato a 150 mila € poiché si ravvisa una minore responsabilità negli agenti.

firenze Condannati 3 carabinieri per l’omicidio (colposo) di Riccardo Magherini, deceduto nella notte del 2-3 marzo 2014 nel corso di un arresto.

genova Sentenza storica della C.E.D.U. nei confronti dell’Italia in riferimento all’irruzione alla Diaz nel luglio 2001. In risposta al ricorrente Arnaldo Cestaro, manifestante 62enne picchiato al punto da riportare fratture multiple, la Corte si è espressa con un doppio parere condannando l’Italia per il vuoto normativo facente capo al reato di tortura sia, più genericamente, poiché “tenuto conto della gravità fatti, la risposta delle autorità italiane è stata inadeguata”. Inoltre, l’Italia è stata condannata al pagamento di 45mila € per i danni subiti dalla vittima. Le torture perpetrate sono state riconosciute in una seconda sentenza, emanata dal tribunale civile di Genova che, nell’ottobre 2016 ha identificato il perfezionarsi di atti di tortura nei confronti di una manifestante tedesca pattuendo un risarcimento di 175mila €.

milano Confermata in appello l’assoluzione dei 4 agenti processati per la morte di Michele Ferulli. I fatti risalgono al giugno 2011.

napoli Condannato a 4 anni e 4 mesi il carabiniere responsabile del decesso di Davide Bifolco, raggiunto alle spalle da un colpo di arma da fuoco per non essersi fermato ad un posto di blocco. I fatti risalgono al settembre 2014.

potenza Condannato in appello il maresciallo dei carabinieri per la morte di Massimo Casalnuovo. I fatti risalgono all’agosto 2011. Il militare aveva sferrato un calcio al motorino del ragazzo, reo di guidare senza casco e di non essersi fermato al posto di blocco.

roma Inizia il processo di appello per il decesso di Bernardino Budroni, trapassato da lato a lato dal proiettile partito dalla pistola di un agente. Il primo grado si è concluso con una sentenza shock di assoluzione. I fatti risalgono al luglio 2011.

roma Si indaga sulla morte Luca Rosati, avvenuta nella notte di Natale del 2011. Il ragazzo, a bordo di un autoveicolo in compagnia di un amico, inseguito da una volante, muore a seguito di uno schianto contro 17 auto parcheggiate. La vicenda presenta numerose zone d’ombra, la Procura indaga su diverse incongruenze nella criminodinamica dei fatti.

roma Quattro agenti della polizia di Stato sono stati condannati a 5 anni di carcere per il decesso di Stefano Gugliotta, massacrato nel 2010 durante gli scontri della Coppa Italia Roma-Inter. I 4 poliziotti rispondono di omicidio colposo e di falso.

roma “Non vi è alcuna evidenza che l’epilessia possa aver determinato la morte”: con queste parole il Prof. Vigevano ribalta la causa che legava il decesso di Cucchi ad un attacco di epilessia, riportando in luce l’ipotesi pestaggio. I fatti risalgono alla notte tra il 15 ed il 16 ottobre 2009. Secondo il precedente perito, Stefano era morto al “60 per cento per epilessia, 40 per cento per un trauma” ovvero “due o tre violenti schiaffoni”. Grazie alle nuove risultanze peritali, 3 carabinieri sono stati rinviati a giudizio per omicidio preterintenzionale pluriaggravato e sospesi dal servizio, 2 per falso e calunnia.

varese La procura di Milano ha impugnato la sentenza assolutrice della Corte d’Assise di Varese nei confronti dei 2 carabinieri e 6 poliziotti processati per l’omicidio preterintenzionale di Giuseppe Uva. I fatti risalgono al 14 giugno 2008 quando Giuseppe, tradotto in caserma perché ubriaco, successivamente ricoverato per un Tso, moriva in circostanze sospette. Negli anni si è parlato di arresto cardiaco, embolia adiposa, aritmia cardiaca provocata da farmaci e alcol. La macchia di sangue rinvenuta sui pantaloni e lunga 16 cm venne spiegata con l’autolesionismo, così come altre 77 tracce ematiche a spruzzo diffuse dalla testa alle scarpe. Una storia con un vuoto cronologico di due ore, poiché “resta il fatto, incancellabile, che della morte di Giuseppe Uva, di cui è certa l’illegalità del fermo e del trattenimento per ore in una caserma dei carabinieri, non conosciamo una plausibile ricostruzione”, come ebbe a dichiarare Manconi.

velletri Assolti i 4 poliziotti processati per la morte di Stefano Brunetti. I fatti risalgono al 2009.

verona Paolo Scaroni, l’ultras del Brescia massacrato a manganellate da 8 poliziotti e ridotto in fin di vita nel corso degli scontri avvenuti durante la gara delle Rondinelle contro il Verona, riceve un indennizzo da parte del Ministero dell’Interno pari a 1 milione e 400mila €. I fatti risalgono al settembre 2004. Nel 2013 si è concluso il I grado con l’assoluzione degli 8 agenti per insufficienza di prove data dalla materiale impossibilità di identificare gli autori del massacro.

Immigrazione

Con Sentenza Affaire Klaifja e altri del 1° settembre 2015 la C.E.D.U. ha condannato l’Italia per violazione dell’art. 3 della Convenzione europea, art. 5 che tutela la libertà personale e l’articolo 4 del Protocollo n. 4 che mette al bando le espulsioni collettive. La sentenza segue gli eventi del 2011 ove alcuni tunisini, sbarcati a Lampedusa, erano stati dapprima trasferiti nel Cpsa di Contrada Imbriacola, per poi essere accompagnati nel porto di Palermo a seguito di una protesta per le condizioni in cui erano tenuti, e dopo 4 giorni, rimpatriati in Tunisia. L’Italia dovrà versare a ciascun ricorrente un indennizzo pari a 10mila €.

sistema hotspot Torture sui migranti, in maggioranza Sudanesi ed Eritrei, raccontate attraverso le testimonianze raccolte da Amnesty e pubblicate nel novembre 2016. Emergono numerose storie di violenze perpetrate senza distinzione su uomini, donne, adulti e minori, giovani e anziani sbarcati nel sistema “hotspot” italiano, promosso dall’Unione Europea per l’identificazione dei rifugiati e dei migranti all’arrivo. Torture elettriche, calci sui genitali, schiaffi, vere e proprie sevizie al fine di snellire le procedure di identificazione e immatricolazione.

Eventi critici in danno al personale operante
nelle carceri italiane

Non ultime, vanno considerate le aggressioni subite dal personale di polizia penitenziaria, sempre più spesso bersaglio vivente di un sistema prossimo al collasso. “Invero, a fronte di una generalizzata diminuzione degli eventi critici riguardanti la persona detenuta (suicidi, atti di autolesionismo), gli episodi di aggressione risultano essere, seppur lievemente, in aumento”3. Nel 2015, si registrano circa 170 episodi di abusi in danno agli agenti di polizia penitenziaria (e non solo)4. Alcuni episodi sono di lieve entità, altri piuttosto gravi. Il dato sulle aggressioni non è completo a causa dalla frequente impossibilità a reperire il totale esatto delle vittime coinvolte. In tal senso difatti, secondo il report “Eventi critici” elaborato dal Dap, nel 2015 si registrano 422 aggressioni complessive. Nel 2016 tra gli eventi di maggiore gravità si registrano 60 episodi, fermo restando l’incompletezza del dato da imputarsi alle frequenti diciture generiche non riportanti il totale degli agenti coinvolti.

  1. Luglio 2016
  2. La condizione del sovraffollamento carcerario era migliorata dopo l’introduzione dell’art. 35 ter O.P. (ex L. 117/2014). Con sentenza Mursic c. Croazia del 12 marzo 2015, si rende meno individuabile il confine con il sovraffollamento, relazionandolo ad altre condizioni (permanenza fuori dalla cella, vivibilità generale, ecc). Ad oggi, il numero dei detenuti appare diminuito ma pur sempre superiore rispetto alla capienza regolamentare.
  3. Circolare DAP, 26/05/2015
  4. Elaborazione dati dal notiziario quotidiano dal carcere di Ristretti Orizzonti